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Il tricot tra arte e design

Se fino a qualche anno fa era appannaggio di casalinghe e vecchie zie, oggi il tricot, ovvero la lavorazione a maglia, è diventata un trend che non riguarda più solo l'abbigliamento, ma anche il settore dell'arredamento e dell'arte. StudioNella foto: si chiama "Intreccio" il pouf realizzato in cotone lavorato ai ferri. Firmato da L'Oca Nera, costa 140 euro (diametro 50 cm). Quest'inverno i giornali di moda hanno parlato tanto del "tricot stitch and bitch", una moda che si è scatenata tra le appassionate del lavoro a maglia, tutt'ora in voga. Si tratta di gruppi di persone che si incontrano in un luogo e a un'ora resi noti dall'organizzatrice tramite Internet, social network e volantini, per lavorare a maglia, scambiare chiacchiere, consigli e quant'altro davanti a un buon caffè. Insomma, un modo originale e moderno per riunire sotto lo stesso tetto chi condivide questo  bellissimo hobby. E poiché a lavorare a maglia non sono solo le casalinghe o le donne over 60, la riscoperta di questa antica arte da parte di giovani designer, artiste e creative ha portato a una decontestualizzazione dei manufatti finali. Che non sono più solo maglioni, cappellini, calze e copertine, ma veri e propri abiti cuciti sulla pelle di pouf, cestini per il pane, tappeti o lampadari. I complementi d'arredo, infatti, realizzati o ricoperti con il tricot sono moltissimi. Li si vedono nelle vetrine dei negozi o sulle pagine delle riviste di settore. Quello nella foto ne è un esempio. Nemmeno il settore dell'arte è rimasto indifferente al fascino di coloratissimi fili intrecciati, tanto che è nato un veroe proprio movimento, Knitta, formato da un gruppo di artisti che ha fatto del tricot il suo principale elemento di ispirazione, dando vita a veri e propri graffiti. Il nome più noto di questo particolare stile è quello della texana Magda Sayeg, che ha fondato il movimento e che oggi opera in tutto il mondo, lasciando un coloratissimo segno del suo passaggio. Fili che si intrecciano in maniera innocua e senza deturpare il paesaggio, su monumenti o arredi urbani, conferendo loro un'ironica impronta di buonumore.MagdaSayegNella foto: un'installazione di Magda Sayeg.

Il fascino scomodo del vetro

Il vetro è certamente uno dei materiali più suggestivi in fatto di case. Cancella i confini tra interno ed esterno, illumina e amplifica gli spazi. Ma ha un unico, solo ed enorme difetto: fa entrare il caldo in estate. Poco importa, le soluzioni per non rinunciarvi ci sono!  Questa casa non è una serra. Eh già, perché il rischio è proprio quello di trovarsi in casa temperature esagerate al primo raggio di sole. Certo, optare per grandi finestre è una delle soluzioni architettoniche più suggestive e attualmente tra le più gettonate. Un gioco di piante e fiori all'esterno completa l'opera, dando vita a veri e propri quadri fatti di petali, foglie e vasi. In inverno non viene mai a mancare la luce e nelle giornate nevose si può godere di panorami davvero speciali! Ma ... come rimediare all'eccessiva luce estiva? Armarsi di tende oscuranti interne ed esterne, persiane e tapparelle è certamente il primo passo da compiere, anche se può non essere sufficiente, soprattutto se si tratta di attici, mansarde o sottotetti, maggiorente esposti al caldo. La soluzione scelta dai proprietari della casa nelle foto ci è sembrata particolarmente interessante. Tutti i vetri sono ricoperti con particolari pellicole antisolari autoadesive che chiudono la strada ai raggi UV, filtrandoli al 99%. Un velo oscurante quanto basta, che si può applicare sia internamente sia esternamente, su tutti i tipi di vetro. Un sollievo per chi vuole isolarsi dal caldo!  

Un nuovo look per l’outdoor

Ecco qualche consiglio su come scegliere i rivestimenti ideali per balconi, terrazzi e giardini. SiaNella foto: In primo piano tavolino DIAGONAL 60x60x30 cm (329 euro) e pianta verde con vaso in terracotta PLANT h94 cm (535 euro). Vaso in pasta di cemento LAVA h75 cm (299 euro) con BAMBOO h119 (19,9 euro cad) cm. Tavolo DIAGONAL in legno 180x90x74 cm (1.199 euro) e sedie coordinate h80 cm (279 euro). Sulla destra: vasi LAVA in pasta di cemento h55 cm (199 euro) con foglie verdi di STERLIZIA (12 euro) e LACE (14,90 euro). Selezionare i materiali per l’esterno non è un'impresa facile. Le qualità che devono avere sono molte, prima tra tutte la resistenza. Pioggia, gelo, caldo, sbalzi di temperatura e inquinamento sottopongono i nostri terrazzi a un tour de force che rischia di danneggiarli nel giro di un paio d’anni. Legno, cotto o ceramica? Generalmente sono queste tre le macrocategorie tra cui scegliere. Il legno resta il rivestimento più caldo, in grado di creare ambienti che sembrano una continuazione di quelli interni. Purtroppo è anche il più caro e il più difficile da mantenere. Se l’aria è molto secca rischia di fessurarsi, mentre la pioggia alla lunga può farlo macerare. Ecco perché è importante almeno una volta all’anno ungerlo con prodotti appositi, che lo tengono umido e lo rendono impermeabile all’acqua. Tra le essenze più indicate, il teak, il frassino termopressato e il talì. Ottimi anche il pino, che si può posare anche direttamente sul terreno, il larice e il bambù. In listoni o quadrotti poco importa, il risultato sarà certamente di grande impatto estetico. La ceramica è una certezza. Pratica e resistente, non richiede manutenzione e dura una vita. Una sua variante è data dal gres porcellanato, materiale ancora più duro e più raffinato. Da un punto di vista estetico, le soluzioni si moltiplicano, fino ad arrivare alle piastrelle effetto parquet, identiche in tutto per tutto al legno a vedersi, ma molto più facili da gestire, fino al finto cotto. Un’opzione da tenere in considerazione, per nulla kitsch, come qualcuno può pensare, ma molto molto comoda. C'è poi il cotto, in grado di dare all’esterno un sapore romanticamente country, quasi poetico. Disponibile anche in versione antiscivolo, si sposa bene anche con contesti moderni. Una delle ultime tendenze in materia lancia i pavimenti monolitici in calcestruzzo stampato, che ricreano l’aspetto della pietra e della roccia. Molto più economico degli altri, questo materiale è anche meno delicato e non richiede una grande cura. Una chicca per chi vuole puntare su qualcosa di scenografico, è quella di rivestire le pareti. Le possibilità in sono fondamentalmente due: salire con lo stesso materiale che si è utilizzato per il pavimento o spezzare con qualcosa di diverso. Nel primo caso si otterrà un ambiente molto ovattato, con un piacevole effetto avvolgente. Un luogo armonioso in cui sarà facile rilassarsi. Nel secondo caso, invece, il risultato sarà più scenografico e impattante. La soluzione proposta nella foto, per esempio, gioca con lamiere che sembrano strappate da un capannone industriale, tenute insieme da evidenti saldature. Una scelta così coraggiosa non può che lasciare a bocca aperta. Infine vasi e fioriere. Sempre bello il cotto, che però purtroppo si rovina moltissimo, spesso crepandosi. È il suo bello, ma non tutti l’apprezzano. Escluso tutto ciò che è in plastica o melamina (l’effetto sempre lucido può risultare posticcio in un contesto esterno), sono da tenere in considerazione il cemento e il metallo, elegantemente “grezzi”. Un consiglio? Tra le piante, infilatene qualcuna finta, magari con fiori coloratissimi e foglie molto spesse. Nessuno se ne accorgerà e avrete sempre una pennellata di colore tra i rami!  

La salute in una pentola

Arrivano dalla Germania queste innovative pentole rivestite di un particolare materiale ad altissima conduzione di calore privo di nichel. Consentono una cottura rapida, omogenea e massimamente rispettosa dei sapori e delle proprietà nutritive degli alimenti. silitNella foto: pentole in Silargan di Silit, costano dai 79 ai 169 euro. Diversi strati di ceramica high-tech, robusta e resistente al calore, sono fusi con un’anima di acciaio ferromagnetico alla temperatura di 860°C fino a formare un composto uniforme. È così che nasce il Silargan, un particolare ”impasto” totalmente privo di nichel con cui sono rivestite queste pentole. Forte, resistente ai graffi e alle abrasioni, estremamente duraturo, questo rivestimento permette anche di ottenere eccellenti performance ai fornelli (anche su quelli in vetro ceramica), grazie alla sua elevata conducibilità termica, che lo rende ideale per cuocere i cibi senza aggredirli e senza privarli delle loro proprietà nutrizionali. Un simile materiale è indicato per tutte le cotture veloci (soffritti, carni in padella, frittate, ecc.), e in tutti i casi in cui la precisione è d'obbligo (per esempio, nella cottura del risotto o per la fusione del cioccolato). È un po’ lo stesso concetto dei paioli in rame, molto amati dagli chef di alto livello, che però hanno qualche lato “contro”. Generalmente, infatti, questi sono rivestiti di stagno, in quanto il contatto con i cibi acidi può ossidarli e determinare il distacco di particelle di metallo che possono risultare tossiche (pericolo che viene scampato facendo attenzione a usarli sempre a fuoco molto basso e provvedendo periodicamente alla loro stagnatura).Tutto questo non avviene con il Silargan, che non graffiandosi non corre il rischio che i cibi vengano contaminati. Infine va detto che questo impasto ceramico è anche il primo materiale per pentole antibatterico al mondo. Per questo motivo può essere utilizzato non solo per cucinare, ma anche per servire e conservare i cibi.