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Il design ruba i nani da giardino

 In questo caso il Fronte di liberazione di nani da giardino non può proprio farci nulla. Stilisti e designer si appropriano dell'immagine del nano che, sotto i colpi della loro penna, si trasformano in oggetti dai mille usi. KartellNella foto: Attila, il celebre gnomo sgabello/tavolino disegnato da Philippe Starck per Kartell è ormai un'icona del design. Un furto d'autore, si potrebbe dire. Perché quella dei nani da giardino è un'immagine troppo dolce per non essere presa in considerazione. Se ne sono accorti stilisti e designer di fama mondiale, che hanno fatto di questi folletti materia della loro creatività. E così quei simpatici gnomi che siamo abituati a vedere nel verde prendono posto nelle nostre case e sulle nostre T-shirt. Una serie di ladri gentiluomini armati di matita e penna (o di pc e tablet), tra questi due nomi su tutti: quello di Elio Fiorucci e  quello di Philippe Starck. Partiamo dal secondo. Philippe Stark, designer di fama mondiale, ha creato Attila, Napoleon e Saint-Esprit, due simpatici gnomi di plastica più un tronco d'albero, tutti da utilizzare come tavolino o come sgabello. Un tocco di ironia tra kitsch e tenerezza, tre caratteristiche che fanno di questi nani un vero e oggetto cult, da collocare ovunque. All'esterno, certamente, ma anche nelle camerette, in bagno o in cucina. L'idea più originale? Liberarli in soggiorno. Più classico è il soggiorno, più l'effetto della decontestualizzazione sarà divertente! C'è poi Elio Fiorucci. Chi non lo conosce? Folle, estroso quanto basta per osare a colorare il vestiario di mezzo mondo con le nuance fluorescenti degli evidenziatori. Fu lui, infatti, a lanciare la moda negli anni Ottanta dell'abbigliamento "fluò". Vi ricordate, c'erano anche le calze gialle, verdi o rosa evidenziatore! E proprio lui, il re del kitsch di buon gusto, ha scelto un nano come simbolo del suo ultimo brand, Love Therapy, una serie di capi d'abbigliamento, accessori moda e suppellettili per la casa di grande originalità. fiorucci2 Chissà se il Fronte per la liberazione di nani da giardino apprezza. I suoi membri, infatti, non scherzano. Per chi non lo sapesse, questo movimento, nato in Francia nel 1995 con lo scopo di liberare tutti i nani da giardino del mondo, ha già creato molto scompiglio, mandando in galera molti adepti, accusati di furto e violazione di domicilio. La mission di questa bizzarra associazione fonda le sue radici in una bellissima leggenda, ambientata a Villa Valmarana ai Nani, nel Vicentino, e avvenuta alla fine del Seicento. Pare che in questa spettacolare villa vivesse un ricco principe, il quale ebbe una figlia, Jana, affetta da nanismo. Per proteggerla dagli sguardi della gente il padre fece erigere intorno alla dimora altissime mura, che però non furono sufficienti a tenere lontani i numerosi pretendenti che la volevano conoscere con mire matrimoniali, per poi fuggire inorriditi subito dopo averla vista. Finché un giorno Jana si innamorò di uno di loro e, dopo che costui si dileguò come tutti gli altri, la nana si procurò la morte, gettandosi proprio da quelle mura che dovevano proteggerla. Si racconta che una moltitudine di nanetti suoi servitori salirono sulle mura, rimanendo impietriti dal dolore alla vista del corpo esanime di Jana. Secondo il Fronte quegli gnomi sono ancora lì, in attesa di essere liberati.      

Geniale porta zampirone

Arreda, conferisce un simpatico tocco di design a terrazzi, balconi e giardini, ma soprattutto è utilissimo. Il porta zampirone mette al bando piattini, ganci traballanti soluzioni fai da te. Con un pizzico di ironia.Terrazzo_okQuasi un simbolo dell'estate, lo zampirone è una delle armi più efficaci che abbiamo a disposizione contro le fastidiosissime zanzare. Tenuto alla giusta distanza, non infastidisce e svolge silenziosamente il suo lavoro. Con un piccolo rebus: dove lo metto? A tutti noi è capitato di aprire la confezione e cominciare a pensare a una possibile collocazione. Un piattino? Una molla? Aggrovigliato ai rami di una pianta? In bilico su un muretto? Queste le più diffuse soluzioni. Alle quali ora se ne aggiunge un'altra, molto più accattivante: investire un budget bassissimo nell'acquisto di un porta zampirone. Ve ne sono di bellissimi. Noi abbiamo scelto quelli di Arti & Mestieri, che ha messo sul mercato una linea di porta zampirone molto simpatica. Re ranocchi, farfalle, api e fiori si infilano nei vasi come in una favola, mentre cagnolini, gufi e lumache si appoggiano a tavoli o si appendono ai muri. Un meravigliso circo che popola le serate estive con grande festosità. Nella foto: porta zampirone Arti & Mestieri, 14 euro. Vuoi acquistarlo subito? Clicca qui.

Un nuovo look per l’outdoor

Ecco qualche consiglio su come scegliere i rivestimenti ideali per balconi, terrazzi e giardini. SiaNella foto: In primo piano tavolino DIAGONAL 60x60x30 cm (329 euro) e pianta verde con vaso in terracotta PLANT h94 cm (535 euro). Vaso in pasta di cemento LAVA h75 cm (299 euro) con BAMBOO h119 (19,9 euro cad) cm. Tavolo DIAGONAL in legno 180x90x74 cm (1.199 euro) e sedie coordinate h80 cm (279 euro). Sulla destra: vasi LAVA in pasta di cemento h55 cm (199 euro) con foglie verdi di STERLIZIA (12 euro) e LACE (14,90 euro). Selezionare i materiali per l’esterno non è un'impresa facile. Le qualità che devono avere sono molte, prima tra tutte la resistenza. Pioggia, gelo, caldo, sbalzi di temperatura e inquinamento sottopongono i nostri terrazzi a un tour de force che rischia di danneggiarli nel giro di un paio d’anni. Legno, cotto o ceramica? Generalmente sono queste tre le macrocategorie tra cui scegliere. Il legno resta il rivestimento più caldo, in grado di creare ambienti che sembrano una continuazione di quelli interni. Purtroppo è anche il più caro e il più difficile da mantenere. Se l’aria è molto secca rischia di fessurarsi, mentre la pioggia alla lunga può farlo macerare. Ecco perché è importante almeno una volta all’anno ungerlo con prodotti appositi, che lo tengono umido e lo rendono impermeabile all’acqua. Tra le essenze più indicate, il teak, il frassino termopressato e il talì. Ottimi anche il pino, che si può posare anche direttamente sul terreno, il larice e il bambù. In listoni o quadrotti poco importa, il risultato sarà certamente di grande impatto estetico. La ceramica è una certezza. Pratica e resistente, non richiede manutenzione e dura una vita. Una sua variante è data dal gres porcellanato, materiale ancora più duro e più raffinato. Da un punto di vista estetico, le soluzioni si moltiplicano, fino ad arrivare alle piastrelle effetto parquet, identiche in tutto per tutto al legno a vedersi, ma molto più facili da gestire, fino al finto cotto. Un’opzione da tenere in considerazione, per nulla kitsch, come qualcuno può pensare, ma molto molto comoda. C'è poi il cotto, in grado di dare all’esterno un sapore romanticamente country, quasi poetico. Disponibile anche in versione antiscivolo, si sposa bene anche con contesti moderni. Una delle ultime tendenze in materia lancia i pavimenti monolitici in calcestruzzo stampato, che ricreano l’aspetto della pietra e della roccia. Molto più economico degli altri, questo materiale è anche meno delicato e non richiede una grande cura. Una chicca per chi vuole puntare su qualcosa di scenografico, è quella di rivestire le pareti. Le possibilità in sono fondamentalmente due: salire con lo stesso materiale che si è utilizzato per il pavimento o spezzare con qualcosa di diverso. Nel primo caso si otterrà un ambiente molto ovattato, con un piacevole effetto avvolgente. Un luogo armonioso in cui sarà facile rilassarsi. Nel secondo caso, invece, il risultato sarà più scenografico e impattante. La soluzione proposta nella foto, per esempio, gioca con lamiere che sembrano strappate da un capannone industriale, tenute insieme da evidenti saldature. Una scelta così coraggiosa non può che lasciare a bocca aperta. Infine vasi e fioriere. Sempre bello il cotto, che però purtroppo si rovina moltissimo, spesso crepandosi. È il suo bello, ma non tutti l’apprezzano. Escluso tutto ciò che è in plastica o melamina (l’effetto sempre lucido può risultare posticcio in un contesto esterno), sono da tenere in considerazione il cemento e il metallo, elegantemente “grezzi”. Un consiglio? Tra le piante, infilatene qualcuna finta, magari con fiori coloratissimi e foglie molto spesse. Nessuno se ne accorgerà e avrete sempre una pennellata di colore tra i rami!