Archivio della categoria: Strumenti in cucina

Gasatori domestici: bollicine “fai da te”

Per avere acqua gassata non è più indispensabile acquistare pesantissime bottiglie. Da qualche tempo esistono in commercio pratici gasatori che permettono di produrre le bollicine in casa. Con grande risparmio di tempo, fatica e denaro. Ecco come funzionano. Basta bottiglie in giro per la casa. Oggi l'acqua frizzante si può produrre in casa, grazie ad appositi strumenti che fanno risparmiare tempo e denaro, salvaguardando al tempo stesso l’ambiente. Sodastream_ok Nella foto: Jet White di Sodastream Si tratta di piccole macchinette, poco più grandi di una bottiglia, che contengono una bombola di anidride carbonica alimentare, necessaria per produrre 60 litri di acqua frizzante. Piace super-frizz tipo Perrier? O con poche bollicine alla mo' di Ferrarelle? Si possono ottenere entrambe le tipologie. Un bottone, infatti, permette di scegliere il quantitativo di gas emesso, così da poter decidere che tipo di soda si desidera bere. Per quanto riguarda l'acqua di partenza, la naturale da gasare, è possibile utilizzare quella che si beve solitamente o, meglio ancora, previa potabilità, quella del rubinetto, che eventualmente può essere purificata tramite apposite brocche. Questi gasatori domestici funzionano senza elettricità e in alcuni casi diventano anche un oggetto di design. Ne è un esempio il modello Pure di Sodastream, che nel 2008 ha vinto il Red Dot Design Award, o il gasatore, sempre di Sodastream, disegnato in edizione limitata dal noto designer Karim Rashid. Coloratissimee ultracool, sono perfette per rendere divertente e alla moda ogni cucina. C'è poi l'aspetto ecologico/ambientale. Ogni fase di produzione che accompagna la vita di una bottiglia di acqua minerale, dal trasporto allo smaltimento, è caratterizzata da un forte impatto sulla qualità ambientale. Le bottiglie di plastica in dotazione con questi gasatori generalmente possono essere riutilizzate per ben tre anni, quindi niente più rifiuti ingombranti, niente più trasporto di contenitori su e giù per la penisola e niente emissione di gas inquinanti per trasportarle.

Cuocere con il sale dell’Himalaya

Che il sale rosa dell'Himalaya facesse bene lo sapevamo, ma che addirittura lo si potesse usare come strumento di lavoro in cucina... questa è una novità!  Ecco a voi la piastra di sale per cuocere carne, pesce e verdure  al naturale.

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Nella foto: la piastra di sale Himalayano proposta da KnIndustrie.

Il suo utilizzo è identico a quello della pietra ollare: si scalda in forno, sulla fiamma o sul barbecue ed è in grado di cuocere carne o pesce senza l'aggiunta di condimenti. Con un plus: quello di trasmettere agli alimenti tutte le proprietà benefiche e organolettiche tipiche del sale rosa dell'Hymalaya.

Il sale cicatrizza i cibi, lasciandoli morbidi e impedendone la bruciatura, in quanto sul sale non si può sviluppare carbonio nero. Per osmosi questo ingrediente penetra, cuocendo delicatamente e donando sapore e gusto tanto più intensi quanto più lunga è la cottura.

Particolarmente caro ai salutisti, il sale rosa dell'Himalaya non proviene dal mare (ormai inquinato), ma dalle miniere, dove si è cristallizzato nel tempo a causa della sparizione di specchi, rimasti intrappolati sulla terraferma. Ecco perché è più puro. In particolare, quello estratto dai monti dell'Himalaya è ancora più pregiato, grazie al fatto che contiene tutti gli oligoelementii di cui abbiamo bisogno, nelle giuste proporzioni.

Il suo sapore è meno aggressivo rispetto a quello dei sali tradizionali: non copre il gusto degli alimenti, ma li sottolinea e li esalta. Non solo. Il sale rosa dell'Himalaya vanta almeno altre due caratteristiche non da poco: è facilmente assimilabile dall’intestino e non favorisce la ritenzione idrica, non essendo cloruro di sodio allo stato puro.

Tornando alla nostra piastra, va detta ancora un cosa: essendo fatta di sale, si consuma.  Diciamo che un pezzo della dimensione di 20x20 cm dura per una quarantina di volte... una più una meno.

I macarons tra storia, leggenda, ricette e strumenti

Anche i dolci subiscono la moda. E tra i trend più ambiti del settore gastronomico ci sono proprio loro, i macarons. Bellissimi da vedere, buoni da gustare. Chic da regalare, perfetti da offrire alle amiche. Comunque li si giri, fanno sempre fare bella figura. Volete provare a farli? Ecco qualche trucco. coques de macarons à la fraise dans leur moule Nella foto: il tappetino per cucinare i macarons. La loro origine è controversa, o meglio, contesa tra i francesi e gli italiani. E se molto probabilmente è a questi secondi che si deve l'invenzione di piccole meringhe molto simili ai moderni macarons, probabilmente messe a punto dai pasticceri di Caterina de' Medici, è certamente dei francesi il merito di averli trasformati in tempi più recenti in veri e propri gioielli dell'alta pasticceria. Un nome su tutti: quello di Louis Ernest Ladurée, che nel 1861 aprì a Parigi un laboratorio di pasticceria che oggi vanta innumerevoli filiali in tutto il mondo. E' dal suo forno che sono usciti i primi macarons della storia, una sorta di morbidissime meringhe molto simili per consistenza agli amaretti. Oggi i macarons sono sinonimo di gusto ed eleganza e, grazie alla loro immagine perfetta ed elegante, si prestano a sfilare tra le tavole di banchetti nuziali o feste prestigiose. Ecco una ricetta per chi volesse provare a prepararli a casa propria. Macarons Ingredienti: 230 g di zucchero a velo 200 g di mandorle tritate finemente 150 g di albume d'uovo vecchio (separato dal tuorlo il giorno prima e conservato in frigorifero coperto per una notte) 70 g di zucchero 25 g di farina coloranti naturali o cacao in polvere crema di nocciole q.b. per farcire Preparazione: Setacciate la farina insieme con lo zucchero a velo. Unite la farina di mandorle. Unite lo zucchero con l'albume e montate. Incorporate questo composto nella farina, mescolando delicatamente dal basso verso l'alto. Aggiungete qualche goccia di colorante naturale (o un pizzico di cacao amaro se volete ottenere una nuance beige). Se non avete l’apposito stampo per macarons, potete utilizzare una sacca da pasticcere, con la quale disporrete piccole dosi di impasto su di un foglio di silicone. Lasciare riposare per 20 minuti. Portare il forno alla temperatura di 180 °C, infornate e abbassate subito a 160°C per 6-7 minuti, quindi girate la teglia del forno e continuate la cottura per altri 10 minuti circa. Lasciare raffreddare. Farcire due a due con la crema di nocciole.

Cake design a tutta fantasia

Avete presente quelle splendide torte tutte decorate con la glassa fondente, intarsiate e abbellite con decorazione di ogni forma e colore? Sembrano difficilissime da fare, invece... nascondono un sacco di trucchi. Eccone uno!18 collage 10Questo meraviglioso strumento, utile per abbellire pandispagna e cupcake, consiste in un semplicissimo tappeto in silicone (Decora, 24 euro), intagliato in negativo con disegni di vario genere, che vengono impressi nella glassa fondente (Decora, da 9,50 a 55 euro) bianca o colorata. Il risultato? Un sofisticatissimo decoro dal sicuro effetto scenografico. Facilissimo da realizzare, è uno dei tantissimi trucchi dei cake designer! Per chi non lo sapesse - cosa improbabile, visto il tormentone che l'argomento ha rappresentato in questo ultimo anno tra trasmissioni, festival e giornali - il cake design è l’arte di decorare torte, muffin e macarons con la glassa fondente, detta anche pasta di zucchero. Coloranti naturali, tagliapasta di ogni foggia e golose creme sono gli strumenti che danno vita a torte e cupcakes da favola. Dalla classica “wedding cake” alla borsetta logata Luis Vuitton, si possono realizzare vere e proprie sculture in pasta di zucchero. U n nuovo, dolcissimo modo per intendere il design.

Tutto il gusto del sottovuoto

Questo metodo di conservazione, fino ad ora appannaggio esclusivo dell’industria alimentare, si può ottenere anche in casa e consiste nell’eliminare l’aria da un contenitore per preservare il cibo più a lungo. Quella del sottovuoto è una tecnica che ultimamente si sta diffondendo moltissimo anche a livello domestico, rivoluzionando totalmente le abitudini in fatto di conservazione degli alimenti. Con un grosso vantaggio: quello di mantenere intatte le proprietà nutrizionali dei prodotti freschi. Eliminando l’aria, infatti, i cibi non subiscono le alterazioni normalmente causate dall’ossigeno (per esempio l’ossidazione o lo sviluppo di muffe e batteri) e si mantengono più a lungo, ovvero da 3 a 5 volte di più rispetto al solito. Se ci si fa caso, ci si accorgerà che sugli scaffali dei supermercati si possono trovare verdure, carne, pesce o formaggi già sottovuoto. Ma se si desidera conservare qualcosa di preparato con le proprie mani? O qualcosa pensato ad hoc per le esigenze della propria famiglia? Allora si può ricorrere a piccoli elettrodomestici creati appositamente per aspirare l’aria e sigillare i cibi all’interno di sacchetti di cellophane o barattoli di vetro. Bastano pochi gesti e tutto è pronto per essere riposto in frigo. Fino alla prossima settimana. E all’apertura del sacchetto o del barattolo, con grande sorpresa si ritroveranno gli odori, i colori e i sapori di prima!  Con la stessa la freschezza e  le medesime proprietà organolettiche. Cosa si può conservare? Carne e pesce, per esempio. Questi, anche se sottovuoto, devono essere riposti in frigorifero, nel quale si mantengono per circa una settimana. I formaggi, anch’essi da tenere in frigo, se freschi durano un paio di settimane, se stagionati anche due mesi. Pane, frutta e verdura (sia cruda sia cotta) si possono invece chiudere nella dispensa, dove possono rimanere per una settimana. I prodotti secchi (frutta essiccata, funghi,  grissini, biscotti), che temono fortemente  l’umidità e tendono a diventare possi, sottovuoto rimangono perfetti per mesi e mesi. Sottovuoto si può anche cuocere!  In commercio si trovano cibi cotti sottovuoto, poi venduti nello stesso involucro, così da non perdere i preziosi nutrienti. Questa tecnica di cottura, utilizzata dagli chef professionisti,  è adatta sia per il pesce, sia per la carne, che vengono assemblati a crudo con eventuali condimenti e poi cucinati a temperature basse (tra i 70° e i 100°C) in umido, in un forno a vapore, a bagnomaria oppure nel microonde. Il risultato è una pietanza gustosissima, nella quale gli ingredienti si mescolano tra di loro, senza alcun contatto con pentole e contenitori esterni. In particolare, le carni risultano morbidissime  e particolarmente tenere.  A prova dei palati più raffinati! Vuoi acquistare subito lo Svuotino? Clicca qui.